Ep. 3
Il lavoro nei campi

Il sostentamento della comunità si basava sull’agricoltura, l’allevamento, la silvicoltura. Nell’allevamento erano di particolare importanza gli ovini allevati per la carne e il latte, ma anche per la lana, una delle principali materie prime per i tessuti; poi i suini per la carne; ed i bovini, dediti principalmente all’aiuto nel lavoro dei campi ed ai trasporti.

Si coltivavano cereali, come il grano ed il farro; verdure e frutti, come pomi, pruni e vite; dai boschi si raccoglievano nocciole e prugnoli. La vite si trovava ai margini delle aree coltivate, nelle zone di transizione al bosco ed all’incolto. Essendo una pianta rampicante, si “maritava” in modo naturale ad alberi ad alto fusto come i pioppi. Il sistema etrusco della “lambruscaia” a tutore vivo, autoctono ed originale, darà origine successivamente alla “piantata” padana, tuttora praticata e diversa dalla vigna bassa di origine greca. La vite aveva un ruolo molto importante, per il prestigio connesso al consumo del vino, a cui venivano attribuiti significati simbolici e rituali.

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